mercoledì 30 marzo 2011

Michael O'Leary - l'irlandese volante

In meno di 20 anni ha trasformato una linea area scalcinata in una delle più forti compagnie d'Europa, Michael O'Leary, l'uomo che ha inventato i biglietti low cost.

Gli snack in volo? Si pagano.
Le prenotazioni off line? Costano di più.
Un bagaglio di troppo? Resta a casa o bisogna mettere mano al portafoglio.

La filosofia di Michael, ricchissimo amministratore delegato di Ryanair, è semplice: biglietti scontati, ma servizi a pagamento.

Grazie alla sua visione di business è diventato l'innovatore del mercato aereo europeo, ma come ce l'ha fatta?

Nato nel 1961 a Kanturk, 250 km a sud-ovest di Dublino, fino al diploma i suoi risultati scolastici non brillano, ma, già prima di laurearsi in Business al Trinity College di Dublino (una delle scuole più prestigiose d'Irlanda), riesce ad accumulare denaro, risparmiando sulla paghetta e arrotondando come barista.

I suoi obiettivi sono chiari: guadagnare più denaro possibile, per coprirsi le spalle da quei rovesci finanziari che avevano compromesso le sorti familiari.

Nel 1983 però l'Irlanda dava poche opportunità ai neolaureati e gli viene dato un posto come contabile in una grande azienda, accetta controvoglia perchè malpagato, ma ha l'opportunità di conoscere Tony Ryan, un cliente che in pochi anni aveva costruito un piccolo impero noleggiando aerei alle compagnie di bandiera.

Lascia il posto fisso e si mette in proprio con un'edicola, dice: "Aprivo alle 7 di mattina e chiudevo alle 11 di sera, così ho imparato come si gestisce un'impresa"; in tre anni incassa 250 mila euro.

A quel punto bussa alla porta di Ryan che, due anni prima, aveva aperto una linea area concorrente alla compagnia di bandiera irlandese, Michael, pur di essere assunto, si offre a stipendio zero: unico guadagno, il 5% degli introiti annuali incassati grazie al suo lavoro.

Il suo compito?, scoprire perché la linea area fosse in perdita costante malgrado l'aumento dei passeggeri, la missione sembrava disperata.

La sua prima mossa è strategica: elimina tutti i costi più salati, dall'intero dipartimento marketing alle polizze assicurative.

Ha diminuito fino al 25% gli stipendi dei piloti, rinegoziato i contratti delle forniture di carburante ed eliminato i cibi costosi del catering.

Nel 1991 diventa direttore finanziario della compagnia e ottiene, la promessa, da parte di Ryan, del 25% dei guadagni che la compagnia fosse stata in grado di incassare oltre i 2,5 milioni di fatturato.

Un miraggio che lo induce a ritmi di lavoro serratissimi e interventi in qualsiasi area aziendale, ma non è sufficiente; l'ultima spiaggia sembra un viaggio negli Usa, dove la Southwest Airlines intasca decine di milioni di dollari con i suoi voli low cost.

Scopre così che gli aerei Southwest scelgono scali secondari, restando a terra solo per mezz'ora (rispetto agli altri che si fermavano anche un'ora e mezza), veloce anche il check-in dei passeggeri, spediti a bordo senza numero di sedile.

La formula è semplice e replicabile anche in Europa.

Tornato in Irlanda, riesce a dimostrare in solo tre mesi che prezzi più bassi rispetto alla concorrenza incrementano in modo sensibile gli affari.

L'apertura del mercato è ghiotta per tutti: nel giro di pochissimo tempo Ryanair conta numerosi nuovi competitor, tra cui il gruppo Virgin di Richard Branson.

Per contrastare la concorrenza O'Leary potenzia la flotta con un nuovo aereo dotato di più posti passeggeri; la possibilità di acquistare tariffe ridotte con un solo giorno di anticipo rispetto al viaggio.

L'innovazione è epocale, tale da far raggiungere oltre un milione di passeggeri a una compagnia che si limitava ai collegamenti tra Irlanda e Gran Bretagna.

Ma ecco che arriva un altro terremoto firmato O'Leary: la riduzione dei costi aeroportuali a carico della compagnia, nell'ottica di ridurre le spese aziendale e limitare ulteriormente le tariffe.

Il rospo non è semplice da mandar giù per i dirigenti degli scali, ma il business low cost di O'Leary dimostra che i clienti aumentano.

Continua la sua avanzata con il resto d'Europa, stipulando accordi con gli aeroporti secondari di Parigi, Bruxelles e Stoccolma, nel 1996 i suoi profitti personali raggiungono quasi 10 milioni di euro.

Nel 1997 lancia la compagnia in Borsa e, da allora Michael O'Leary non si è più fermato.

Michael O'Leary sostiene fra le altre cose: "Non c'è nulla che un dirigente non possa fare in azienda: dal portare i bagagli a tagliare i costi".

Ogni anno, Ryanair dona una somma a sei cifre a un ente benefico deciso dai dipendenti.

Articolo tratto da: Millionarie - Gennaio 2011

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