lunedì 30 maggio 2011

Joanne K. Rowling

Ex disoccupata, Joanne Rowling è balzata in cima alle classifiche dei libri più venduti, dando vita alle avventure di Harry Potter.

E' diventata in pochi anni la scrittrice più pagata al mondo e nella sua nazione è perfino più ricca della regina Elisabetta.

Ex segretaria bilingue disoccupata con figlia a carico, ha spiccato il grande salto senza dover investire nemmeno una sterlina.

Ha puntato il tutto sulla fantasia, su un quaderno di carta e un set di penne.

Il risultato?

Il più clamoroso successo editoriale di tutti i tempi; la saga di un mago adolescente, Harry Potter e dei suoi amici che frequentano la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Oltre 500 milioni di libri venduti e un patrimonio stimato di circa 750 milioni di euro, che continua a crescere giorno dopo giorno, grazie alle royalty sulle vendite, alle nuove produzioni e agli incassi della serie cinematografica.

La rivista americana Forbes ha calcolato che l'autrice della saga del "maghetto", ha guadagnato lo scorso anno cinque sterline al secondo, poco meno di sei euro, per un totale di 170 milioni di sterline, cioè oltre 195 milioni di euro.

La vita privata della scrittrice non è stata proprio una passeggiata; prima di veder pubblicato il suo libro aveva perfino pensato al suicidio:

"Intorno ai 25 anni ero veramente in miseria e sono andata a picco, mi sono trovata con una figlia da crescere da sola e senza la possibilità di pagare la caparra per prendere in affitto un appartamento.

Ciò che mi ha fatto cercare aiuto è stata probabilmente mia figlia: mi dava conforto, mi teneva con i piedi per terra e mi faceva pensare che non era giusto che crescesse con una madre in quello stato".

Quindi, chiede aiuto agli amici, chiedendo un prestito per affittare un monolocale e fa un ultimo tentativo: prova a scrivere per intero e pubblica il suo primo romanzo.

Già a sei anni Joanne sogna di fare la scrittrice, ma i suoi genitori però, puntano sul concreto e, finita la scuola dell'obbligo convincono la figlia a studiare Lingue e non Letteratura; per loro il futuro di Joanne è diventare una segretaria bilingue dallo stipendio modesto ma sicuro.

Era totalmente negata per quel tipo di lavoro, il peggior incubo di qualsiasi capo ufficio.

Un giorno, mentre era in treno, arriva l'illuminazione: inizia a fantasticare su un ragazzo dai poteri speciali che frequenta una scuola di magia.

I suoi datori di lavori non sono entusiasti di questa segretaria distratta con la passione della letteratura e così cambia posto continuamente.

Intanto sua madre muore di sclerosi multipla (era stata anche lei a darle la passione per la letteratura), per Joanne è un duro colpo che la convince a cambiare completamente aria, accetta di andare a lavorare in Portogallo, dove insegna inglese ai bambini, e qui, lavora ai primi tre capitoli di Harry Potter e la pietra filosofale.

Ma le cose non vanno bene neppure qui, torna in patria, stabilendosi (provvisoriamente) a Edimburgo dove vive sua sorella.

Per sopravvivere si fa aiutare dagli amici e si affida all'assistenza sociale.

"Qui la mia vita è davvero cambiata, mi sono sentita me stessa e ho deciso di scrivere il libro".

Appena il libro viene pubblicato, scatta la Potter mania che dall'Inghilterra contagia tutto il Pianeta.

Il Bestseller che nessuno si aspettava e che nessun editore voleva pubblicare perchè dicevano che era troppo lungo, troppo lento o letterario.

L'ha pubblicato la casa editrice (allora modesta) Bloomsburry, il cui editore Nigel Newton ebbe l'idea di far leggere il libro al nipote di otto anni, che convinse lo zio a pubblicarlo, anticipando 2500 sterline a Rowling, con alcune condizioni.

Come quella di celare che l'autrice fosse una donna, facendo aggiungere una consonante alle iniziali: J. K. Rowling.

Fonte: Very Millionarie

mercoledì 25 maggio 2011

Elon Musk

E' diventato ricco con PayPal, lancia razzi low cost, vende auto elettriche, a 20 anni poteva spendere 1 euro al giorno, a 27 anni era milionario.

Ha fatto tutto da solo, l'imprenditore sudafricano che ha ispirato il personaggio di Iron Man.

Figlio di una modella canadese e di un ingegnere che gli trasmette l'amore per la tecnologia, da bambino Musk ama la fantascienza e i computer; a 1o anni si compra un computer e dei libri per imparare la programmazione di software; in poco tempo crea due videogame.

Dopo una serie di lavoretti svolti con l'obiettivo di aumentare il suo gruzzolo, dalla consegna mattutina di giornali fino alla compravendita di azioni della Borsa sudafricana all'età di 15 anni.

A 17 anni lascia il Sud Africa per trasferirsi in Nord America, frequenta l'Università di Kingston, si paga gli studi con un lavoro part time e ha a disposizione meno di 100 euro al giorno, ma possiede tanto talento.

Vince una borsa di studio alla prestigiosa Wharton School of Business di Philadelphia e, dopo aver conseguito un primo diploma universitario in Economia e un secondo in Fisica, Musk individua i tre settori che più lo interessano: Internet, energia pulita e spazio celeste.

Dopo aver cercato di proporre mappe alle Pagine gialle, Musk si accorge che il mondo dell'editoria è ancora lontano dal Web; da lì l'idea di offrire alle maggiori testate la creazione di siti di appeal: un'intuizione che in breve conquista i nomi più famosi della stampa.

Nel 2000 acquista la società Confinity che ha creato il sistema di transazione di denaro PayPal, ma ne cambia il concept.

Nel 2008 ha iniziato la produzione della Roadster, auto elettrica che balza da 0 a 100 km/h in meno di quattro secondi e costa 100 mila euro (finora l'azienda ne ha già vendute 1.500), una decina anche in Italia.

Alcuni compratori?: George Clooney, Larry Page (Google), Arnold Schwarzenegger, Brad Pitt, Andrea Bocelli, Matt Damon.

Elon Musk, ha una personalità fortissima, usa la propria immagine e si mette in gioco per promuovere le sue aziende; è pieno di entusiamo, brillante, lavora 15 ore al giorno e si concentra solo su idee di business innovative.

Nei suoi team di lavoro ci sono tantissimi giovani con background culturali ed etnici diversissimi: lui ama occuparsi, soprattutto, del lato tecnico e del business e delegare lo sviluppo strategico e commerciale a persone di spicco nel mondo del business.

Tutti sono coinvolti al 100%: ogni dipendente riceve stock option aziendale, dai manager ai fattorini.

Articolo tratto da: Millionarie - Maggio 2011

lunedì 23 maggio 2011

Mitchell Baker

E' considerata una delle 100 donne più potenti del web; ha creato FireFox, il browser che dà filo da torcere a Explorer; grazie a una rete di volontari e a una fondazione non profit.

Ecco come Mitchell Baker, 52 anni, ex avvocato, è riuscita a cambiare la Rete con il browser Firefox.

La sua sfida: umanizzare il Web, creando un prodotto realizzato da volontari di tutto il mondo e promosso da una fondazione non profit.

C'è l'ha fatta: Mozilla, la fondazione da lei creata, ha conquistato il Web, raggiungendo il 30% di market share in cinque anni e ha dato del filo da torcere in primis a Internet Explorer, poi, a ruota a tutti gli altri browser nati prima o dopo Firefox.

Oggi è una delle donne più influenti nel mondo di Internet; eppure, solo nel 1994, lavorava nell'ufficio legale di Netscape, di cui Mozilla era una divisione dedicata ai progetti open-source.

Nel 1999 diventa general manager di Mozilla, ma la svolta è nel 2003: il colosso American On Line (Aol), che ha assorbito Netscape, decide di abbandonare Mozilla; lei, e i due colleghi impegnati nel progetto lasciano il posto fisso per dare vita, quello stesso anno, alla Fondazione Mozilla.

Figlia di un piccolo imprenditore che ha sempre creduto nella dignità dell'uomo, Mitchell ha portato questi principi su Internet: "Quando sono passata alla guida di Mozilla ho accettato tutti i rischi di quando si lascia un posto fisso e sicuro, ma il grande passo mi affascinava, c'era molto lavoro da fare, ma anche ottime opportunità".

Su Mozilla tutti possono avere la possibilità di intevenire e personalizzare la porta di accesso al Web ogni volta che vogliono.

Dal 2003 a oggi sono stati anni di duro lavoro e, Mozilla è andata avanti anche grazie alle donazioni ricevute, la stessa Aol ha sostenuto la fondazione donando hardware, sostenendo per i primi tre mesi le tre persone coinvolte e donando due milioni di dollari nel corso dei primi due anni.

"I primi supporter di Mozilla sono stati programmatori; molti di loro avevano capito quanto potesse essere pericoloso avere una sola società che controllava Internet; li abbiamo convinti a unirsi a noi proponendo loro un'organizzazione basata sul rispetto dell'individuo e sulla trasparenza nei confronti delle persone coinvolte".

In Italia, dove la comunità è presente dal 2000, si contano 20 volontari attivi in localizzazione e supporto degli utenti.

Il bello di Firefox è che ognuno può realizzare anche l'idea più stravagante ed è libero di condividerla con gli altri; spesso nascono prodotti e business di successo.

I punti di forza di Firefox: è disponibile in 80 lingue; ha un'interfaccia grafica semplice; ha avanzate funzioni di sicurezza e privacy che consentono di offrire agli utenti un completo controllo dei dati personali e un alto grado di protezione; è compatibile con tutte le versioni di Windows e Mac; è gratis ed è adattato alle tecnologie mobili.

Il logo è uno dei punti di forza di Mozilla, gli ideatori sono Stephen Desroches, Daniel Burka e Jon Hicks.

"Un consiglio ai giovani creativi? Lavorate, anche gratis. Non state seduti aspettando il lavoro che verrà; pensate ai progetti per aziende non profit e lavorate gratuitamente; in questo modo imparerete molto del lavoro in team e vi farete un bel portfolio di lavori realizzati; fatevi conoscere attraverso il vostro lavoro", Mitchell Baker.

Articolo tratto da: Millionarie - Maggio 2011

Mariah Carey: la donna dalle sette ottave


 E' la cantante che ha venduto di più nella storia della musica pop, eppure, agli inizi degli anni 2000 era data per spacciata.

Nel 2001, la cantante pop Mariah Carey, era data per finita; in fumo il suo contratto milionario con la casa discografica Virgin Records, fallito il suo matrimonio con il manager Tommy Mottola, svanito anche il suo benessere psicofisico.

Una crisi che aveva messo la parola fine a quello che sembrava un sogno: il riscatto dalla povertà.

Nel 1988, Mariah è una cameriera che di notte si dedica alla musica; due attività a soli 18 anni; ma i sacrifici iniziano a dare frutti quando il gruppo della cantante Brenda Starr la sceglie come prima corista.

E' proprio a una loro festa che Mariah consegna una cassetta di sue canzoni a Tommy Mottola, presidente della casa discografica Columbia; ascoltandola in auto, Mottola si rende conto della voce di Mariah e torna alla festa.

Ha tra le mani l'unica voce umana che possiede l'estensione di sette ottave: un talento che le permetterà, negli anni futuri, di entrare nel Guinness dei primati.

Per alcuni anni tutto è in crescendo: sposa il manager Mottola nel '93; pubblica altri otto album e, conquista le hit per ben 18 volte.

Ma qualcosa, a poco a poco, si spezza.

A cominciare dal matrimonio, Mariah si sente in trappola, sorvegliata a vista, una sensazione che piano piano inzia a opprimerla anche sul lavoro e, quindi, divorzia.

In un primo momento, la sorte le è favorevole, con la firma di un contratto milionario che la lega alla Virgin Records, ma, basta il primo insuccesso a far crollare il tutto e, a indurre la Virgin a pagarla per rescindere il contratto.

La stampa si accanisce e la trasforma in una donna divorziata che non vende più dischi; e che, a causa di uno svenimento in pubblico, è suicida e malata di esaurimento nervoso.

La sua vita sembra aver imboccato un tunnel senza ritorno.

Eppure, ancora una volta, Mariah non demorde; cerca un nuovo contratto e lo trova con la Universal Music, che le propone 20 milioni di dollari per 3 dischi e decide di puntare su di lei, riservandole una nuova etichetta discografica, la Monarc.

Nel settembre del 2003, inaugura al Radio City Music Hall di New York, un tour mondiale che, dopo gli Usa, la porta nelle maggiori città del mondo.

"So di aver realizzato molto, eppure mi sento sempre la stessa persona di quand'ero piccola. Devo continuare", Mariah Carey,

Articolo tratto da: Millionarie - Dicembre 2003

martedì 10 maggio 2011

Anna Sam

Da cassiera a star, sette anni alienati, poi, un blog, ed è nata una scrittrice di successo.

"Non riesco ancora a crederci, certe volte sogno di essere ancora lì, con il bip dello scanner nelle orecchie, la gente che mi passa davanti senza vedermi, seduta tutto il giorno alla cassa come una prigioniera".

Un anno fa era una sottoproletaria: guadagnava 860 ero al mese lavorando come cassiera in un supermercato.

Oggi, è una star; ha una trattativa in corso per un posto di alta responsabilità in un'importante catena di distribuzione: da commessa potrebbe trasformarsi in direttrice generale di Leclerc o Carrefour.

Le propongono di organizzare corsi di formazione nelle aziende; l'hanno perfino chiamata a coordinare un seminario sul tema "Lavoro e sofferenza", organizzato a Parigi.

Anna Sam, nata 29 anni fa a Cleunay, nella periferia di Rennes, in Bretagna, sembra uscire da un copione cinematografico; di famiglia modesta, si è pagata gli studi al liceo e all'università facendo la cassiera nell'Ipermercato Leclerc della sua città: di giorno il lavoro, di sera i libri di letteratura.

Intelligente, colta, volenterosa, sperava di essere assunta da una casa editrice: "Era il mio sogno, essere pagata per leggere".

Ma, alla pari di tanti giovani usciti dalla facoltà di Lettere, Anna ha dovuto constatare che per lei non c'era nessun lavoro, ed è tornata a lavorare a Leclerc, con uno stipendio da principiante; ci è rimasta 7 anni.

L'anno scorso Anna ha avuto un'idea: quella di raccontare in un blog le sue esperienze, i casi buffi e tristi del suo lavoro, le umiliazioni, i momenti d'allegria, i trucchi escogitati dai clienti per non pagare, le vicende quotidiane delle colleghe.

Ed è stato un successo trionfale, migliaia e migliaia di visitatori; per le 170 mila cassiere di supermercato francesi, Anna era diventata un punto di riferimento, un'amica con la quale sfogarsi, una compagna di sofferenze.

Diversi editori si sono interessati al caso e uno di loro, Stock, le ha offerto un assegno (dodicimila euro) per convincerla ad iniziare un libro che avrebbe cambiato la sua vita; tradotto in 20 lingue (in Italia è pubblicato da Corbaccio - Le tribolazioni di una cassiera).

Ha dato vita anche a un album di fumetti, una commedia musicale e uno spettacolo teatrale.

Morale della favola moderna di Anna Sam: "Mai arrendersi, mai rassegnarsi, insistere, credere: quando si ha voglia, si può riuscire".

"Con i primi incassi ho comprato casa, inoltre, mio marito Richard, che si annoiava da morire facendo il consulente d'informatica, ha potuto licenziarsi e seguire un corso di formazione per diventare idraulico, era quello che voleva".

Nessuna stravaganza: Anna ha tenuto la stessa vecchia Punto, non ha particolarmente arricchito il guardaroba, non ha fatto viaggi esotici.

Articolo tratto da: Il resto del Carlino - 27 Dicembre 2009