lunedì 11 aprile 2011

Mark Zuckerberg

Il più giovane fra i mega-fanta miliardari mondiali è nato nel 1984, ha un nome difficile da pronunciare, ma la sua creatura web, Facebook, è diventata negli ultimi anni il sito di social network più frequentato nel mondo.

Facebook sta diventanto in un certo senso il 'gioco' di società più diffuso nel mondo, solo in Italia ci sono cinque milioni di iscritti.

Quando questo ragazzo 19enne dai capelli rossi è arrivato a Palo Alto (California) per sviluppare quest'idea, non aveva un'auto, una casa e nemmeno un lavoro; oggi, secondo la rivista Forbes, la sua fortuna è stimata un miliardo di dollari, tutto sulla carta, naturalmente.

La sua società non è quotata in Borsa, benché nell'ottobre del 2007, la Microsoft di Bill Gates ne abbia acquistato una piccolissima quota in Facebook, l'1,6%, ma pagata un prezzo spropositato: 240 milioni di dollari.

Tutta le più grandi banche d'affari del mondo corteggiano da anni questo ragazzo per portare in Borsa la sua creatura e lucrare commissioni mostruose, ma, fino a oggi, il giovane Zuckerberg si è mostrato più onesto e lungimirante dei banchieri di Wall Street; adesso si sta concentrando sulla crescita del sito più che sulle maniere per farlo fruttare.

Tutti i manuali di business dicono che il segreto dei grandi imprenditori è quello di tracciare in anticipo la linea dei loro sogni e delle loro aspirazioni.

Il potere della visualizzazione, prima pensalo, poi fallo.

Quando ha lanciato il sito, insieme ai suoi colleghi di dormitorio dell'Università di Harvard, l'obiettivo era solo guadagnare abbastanza soldi per trascorrere vancanze in California e, trovare magari una fidanzata, grazie all'interattività del mezzo che l'avrebbe aiutato a superare la sua timidezza.

L'idea base del giovane Mark non era certo complicata: mettere on line i profili degli iscritti all'università per offrire la possibilità di conoscere in tempo reale tutte le informazioni degli studenti dello stesso corso.

Harvard, come tutte le università americane, produceva da decenni il tradizionale annuario (chiamato in gergo prioprio Facebook), con le foto sorridenti degli studenti con brevi noti biografiche, che però richiedeva molto tempo per la pubblicazione e non poteva essere aggiornato fino all'anno successivo.

La giovane matricola pensò che con la Rete si potesse fare di meglio, e così è stato.

Quando decollò il 4 Febbraio 2004, Facebook non aveva certo propositi di simile grandezza, l'investimento principale consisteva in 85 dollari al mese per pagare la banda, ovvero la connettività e per procurarsi i primi utenti.

Pochi mesi dopo la bontà dell'idea era dimostrata dal fatto che metà degli studenti dell'ateneo avevano già attivato il proprio profilo, coinvolgendo altre persone; un successo travolgente che aveva convinto Mark, dopo un anno dal lancio di Facebook, a mollare gli studi in Psicologia per dedicarsi esclusivamente alla sua creatura, gettandosi nel marketing ed estendendo la Rete ad altre università americane.

Ci volevano però soldi veri e qualcosa più di 85 dollari al mese per sostenere questo progetto; una sera del Giugno 2007 Mark conosce Sean Parker, il co-fondatore del sito musicale Napster, che gli presenta uno dei suoi investitori, Peter Thiel, altro ragazzo prodigio che nel 2002 aveva ceduto a eBay il sistema da lui inventato (PayPal).

L'idea di Facebook gli sembra perfetta per investirci; l'anno successivo Thiel presenta Mark ad altri investitori.

La crescita di Facebook è esponenziale come gli iscritti: sono a questo punto 800 i college connessi; nel Novembre 2004 gli iscritti sono 1 milione, diventando nel 2008 120milioni.

Nonostante la fame e la ricchezza Mark si comporta ancora come un ragazzo che frequenta il college, si presenta alle conferenze in T-shirt, felpa con cappuccio, borsa di tela e sandali, non mette mai le calze, le cravatte e le giacche.

Ripete sempre, come un mantra: "L'idea è sempre stata quella di convincere le persone a condividere più informazioni, in questo modo si può capire meglio cosa succede a chi sta attorno a noi, gli esseri umani hanno sempre passato molto tempo a comunicare, a creare legami e condividere fatti ed emozioni con chi li circonda".

A differenza degli iscritti al suo sito, Mark è molto geloso della sua privacy e l'unico argomento che sembra entusiasmarlo è lo sviluppo del prodotto e la programmazione.

Chi l'ha conosciuto qualche anno fa assicura che da ragazzino le sue passioni erano la scherma e il Risiko: probabilmente da questo gioco da tavolo ha appreso i rudimenti nel conquistare una dietro l'altra le principali nazioni, fino a dominare il mondo con la sua creatura.

Articolo tratto da: Very Millionarie

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