venerdì 21 gennaio 2011

Like a Virgin

A 16 anni ha lasciato la scuola per fondare una rivista.

Oggi, ha 59 anni, Richard Branson, è a capo di un'industria tra quelle di maggior successo al mondo, con oltre 360 attività.

Il segreto?

"Se avete fiducia nelle vostre capacità, riuscirete a raggiungere qualsiasi obiettivo".

Richard Branson dice: "Lavoro sodo, rischio parecchio e credo negli obiettivi. I sogni sono sempre belli, ma vanno affrontati con spirito pragmatico".

Patron di Virgin, un'industria mondiale con interessi che vanno dalla musica ai voli spaziali, è un'icona per i giovani e un modello per gli imprenditori.

Tra i suoi successi anche il titolo nobiliare di cavaliere conferitogli per i meriti in campo imprenditoriale.

Sir Richard ha costruito da solo la sua fortuna (è al 261° posto nella classifica mondiale della ricchezza), nonostante la dislessia e le origini modeste di una famiglia come tante dei sobborghi di Londra.

Alcune sue fantastiche regole:

"Non mi sono mai posto l'obiettivo di diventare ricco, se l'unico motivo è rappresentato dal denaro, penso sia meglio lasciar stare.

Ho scoperto che se mi diverto e provo piacere in ciò che faccio il denaro arriva.

Fai di ogni affare una crociata.

Cerca di non fissarti sui soldi: negli affari ci sono cose che contano più del denaro.

Lavora molto, divertiti di più.

Ama, onora e rispetta il tuo brand.

Metti le persone al primo posto.

Non imitare mai, innova.

Sii il primo sul campo.

Contratta, tutto si può negoziare.

Sii sempre onesto, non fare nulla che ti impedisca di dormire sonni tranquilli.

Credi sempre in te stesso.

Abbi il coraggio di rischiare".

Infine, Richard Branson dice:

"In Cina si dice che un viaggio di mille miglia inizia con un semplice passo. Se ci soffermiamo su tutti i rischi che possiamo incontrare lungo il viaggio, quel primo passo non le effettueremo mai. Coraggio, fate il primo passo".


Un grande, un grandissimo dei nostri tempi.

Un esempio da imitare, un esempio da seguire.



Fonte della notizia: Millionaire luglio/agosto 2010

Nessun commento:

Posta un commento