La bevanda energetica Red Bull è commercializzata in 150 Paesi del mondo, Dietrich Mateschitz, l'artefice del successo, l'ha scoperta durante un viaggio in Thailandia.
E' uno degli imprenditori di maggior successo degli ultimi 20 anni, capace di creare da zero un piccolo impero, oggi valutato nell'ordine delle migliaia di miliardi di euro.
Il nome della bevanda da lui inventata spopola fra i giovani e gli sportivi: Red Bull, lo stesso della scuderia di Formula 1 che ha acquistato qualche anno fa.
"Quando abbiamo iniziato ci siamo detti: non c'è mercato per il nostro prodotto. Lo creeremo noi", ha dichiarato Mateschitz.
Anche quando tutti gli dicevano che la sua idea di distribuire in Austria questa bevanda lo avrebbe portato al fallimento; persino i test di mercato non assegnavano grandi probabilità di successo a questo prodotto; nessuno voleva saperne di Red Bull, spesso confusa con una medicina.
Anche per ottenere l'autorizzazione a vendere in Austria questa bevanda in lattina ha dovuto aspettare oltre tre anni.
Ma, nell'attesa Mateschitz studia il marketing più efficace per il prodotto; dal nome al packaging, dallo spot alle campagne pubblicitarie.
Red Bull ti mette le ali, è oggi uno degli slogan più efficaci e conosciuti al mondo.
Da dove arriva questa bevanda?
Come nasce l'idea di Red Bull?
Da un viaggio che Mateschitz effettua per lavoro in Thailandia; siamo agli inizi degli anni '80 e questo austriaco, che i compagni di scuola ricordano più per la voglia di divertirsi che per gli studi, è diventato un manager affermato nel marketing, ramo dentifrici.
La leggenda (Mateschitz rilascia pochissime interviste) racconta che nel 1982 durante un soggiorno all'Hotel Mandarin di Hong Kong, ha trovato sul Newsweek un articolo sui maggiori contribuenti del Giappone: tra loro non figuravano il "signor Sony" o il "signor Toyota", bensì il "signor Taisho", produttore della bevanda Lipovitan.
Così inizia a studiare il mercato degli energy drink, al tempo ancora poco conosciuto in Europa, ma già molto sviluppato in Asia.
In Thailandia vengono venduti come tonici ed energizzanti in tutti i locali e anche per strada; un rimedio proposto per combattere la fatica del lavoro, agli autisti per evitare di addormentarsi alla guida di notte, ma che viene venduto anche come bevanda rinvigorente per i seguaci di sport nazionali come la boxe thailandese.
Mateschitz si mette in testa di diventare ricco come il "signor Taisho" e decide di portare il prodotto in Occidente.
Ma il prodotto era quasi considerato una droga capace di creare dipendenza, a causa della caffeina e della taurina, un aminoacido che stimola il metabolismo, la circolazione sanguigna e il sistema nervoso.
Quindi, una volta ricevuta l'autorizzazione, Mateschitz adatta il sapore della bevanda al gusto occidentale, aggiungendo anidride carbonica.
Ma la gente non apprezzava il gusto, il logo e il nome; ma lui non si fermò, perchè è proprio la controversia a mantenere un prodotto vivo.
Quando finalmente arriva l'ok per la vendita dalle autorità sanitarie austriache, il primo bilancio chiude decisamente in rosso: oltre 800 mila euro di perdite e solo un milione di lattine vendute.
Mateschitz non si scoraggia, raccoglie altri soldi e continua, è convinto che prima o poi la sua idea sfonderà e le vendite gli daranno ragione.
Gli sciatori e i discotecari si accorgono per primi delle doti vitalizzanti della bevanda e iniziano a promuoverla alle feste e così iniziano a decollare le vendite in Austria, in Ungheria, in Germania e in Inghilterra.
Ora è diventato uno degli uomini più ricchi d'Europa, sa godersi la vita e continua a essere un vulcano di idee (recente è il lancio della Red Cola), lavora solo tre giorni alla settimana e gli altri li dedica alle sue passioni.
Per il suo 60° compleanno si è regalato un parco a tema e non gli mancano una squadra di calcio (Red Bull Salzburg), una americana (New York Red Bulls) e due scuderie di Formula Uno (Red Bull e Toro Rosso).
Fonte: Very Millionarie
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