sabato 29 gennaio 2011

Attenti a quei due


Larry Page e Sergey Brin hanno fondato Google; menti matematiche con l'informatica nel dna di famiglia; nella storia del capitalismo americano non c'è stata ascesa più fulminea.

Larry Page 37 anni nasce in Michigan, Sergey Brin in Russia, ma emigrerà nel 1979 negli Stati Uniti.

Entrambe le famiglie sono ebree; i genitori di Larry erano professori di Informatica alla Michigan State University, il padre di Sergey insegnava Matematica alla University of Maryland, la mamma, fa lo scienziato aerospaziale.

Larry ha avuto il suo primo computer all'età di sei anni; mentre Sergey per il suo nono compleanno riceve in regalo il Commodore 64.

Entrambi frequentano la scuola Montessori, in cui l'apprendimento è regolato dai ritmi dello studente e questo metodo ha contribuito sicuramente al loro successo:

"Ci ha allenato a non seguire le regole e a fare le cose in maniera diversa dagli altri", dice Sergey.

Sergey all'età di 20 anni ha già due lauree (con menzioni d'onore), in Matematica e Informatica; Larry consegue la laurea breve in Ingegneria all'University of Michigan, dove viene premiato come "studente eccezionale".

Entrambi hanno frequentato la Stanford University.

E Google nasce proprio qui, dove i due studenti stavano frequentando un Phd in Informatica.

Craig Silverstein, primo dipendente di Google dice: "Larry pensava sempre in grande immaginando il futuro dell'azienda e Sergey la pensava allo stesso modo".

Entambi sposati: Larry con Lucy Southworth che ha due lauree e un Phd; Sergey con Anne Wojcicki, esperta di biotecnologie e co-fondatrice dell'azienda di test genetici on line 23andMe.

Il loro patrimonio ammonta a 17,5 miliardi di dollari e li posiziona al 24° posto della classifica Forbes degli uomini più ricchi del mondo; in una intervista Page ha dichiarato:

"Se fossimo stati motivati dal denaro, avremmo venduto Google molto tempo fa e avremmo passato il resto della nostra vita su una spiaggia".

Sergey, il matematico che si allena al trapezio; una volta ha raccontato di aver preso in seria considerazione l'idea di mollare tutto per mettersi a lavorare in un circo; i suoi interessi spaziano dalla danza alla vela, dalla ginnastica al nuoto agonistico.

Larry, l'ingegnere con la passione per il Lego: è capace di costruire qualsiasi cosa con il Lego, dalla stampante a getto d'inchiostro perfettamente funzionante, al primo server di Google, esposto alla Stanford University.

Quando nel 1996 trovano la chiave per il nuovo motore di ricerca, non pensano che la loro idea possa essere la base per una nuova impresa; esistevano già Yahoo e Altavista; i due ragazzi pensano di vendere la nuova tecnologia (il PageRank), ma nessuno è disposto a comprarla.
Così decidono di andare avanti da soli e nel 1998 fondano Google, ma il loro genio non è solo tecnologico, inventano un nuovo modello di business fondato sulla vendita della pubblicità a piccoli investitori.

Oggi Google è una multinazionale che progetta e produce tutti i software che hanno a che fare con internet; in 12 anni è arrivata a fatturare 23 miliardi di dollari.

Notizia tratta da: Millionaire

giovedì 27 gennaio 2011

Il re buono del cashmere


"Per una vita felice ci vogliono tre cose: gentilezza, gentilezza e gentilezza".

E' l'aforisma che
Brunello Cucinelli, imprenditore dell'anno 2009, ha trasformato nel suo stile di vita e di conduzione aziendale.

Cinquantasei anni, è uno degli imprenditori italiani più famosi al mondo.
Ha ricevuto decine di premi per la qualità dei suoi prodotti, preziosi capi in cashmere, made in Umbria.

Figlio di contadini, è creatore di un'impresa che ha un fatturato di 154 milioni di euro, quasi 500 dipendenti e una crescita del 30% negli ultimi due anni.

La sua azienda si trova a Solomeo, in provincia di Perugia; l'imprenditore ha salvato il borgo dal degrado, l'ha restaurato e ogni anno vi dedica il 20% del fatturato.

Ha trasferito l'azienda nel maniero e creato una seconda sede, immersa in un parco e circondata da frutteti.
Ha donato al Comune di Corciano quattro ettari di terreno adiacenti all'impianto sportivo di Solomeo, per un uso esclusivamente ricreativo.

Sostiene e finanzia varie istituzioni umbre, tra cui: l'Università degli Studi di Perugia, la Regione e la Provincia; il suo sostegno arriva anche in Africa, in Malawi.

Facendone qualcosa di più di una sede aziendale: un luogo dove si vive bene, si respira filosofia e un pizzico di misticismo.
Nell'azienda che ha formato nessuno può permettersi di trattare male un altro; ha voluto creare un ambiente di lavoro dove si respirasse dignità.

Ogni giorno i pranzi delle due mense aziendali sono preparati dalle massaie di Solomeo, con prodotti locali e secondo la tradizione umbra, proprio come se si fosse a casa.

Diploma di geometra, un paio d'anni all'università con un solo esame dato, dice:
"Non era quella la mia strada; ho pensato di avviare una produzione di cashmere, ma di puntare alla massima qualità".

"Mi sono ispirato a una previsione di
Theodore Levitt (guru del marketing
): nei Paesi sviluppati il futuro della produzione si sarebbe concentrato sulla qualità, mentre la produzione di massa sarebbe spettata ai Paesi in via di sviluppo".

Continua dicendo: "Oggi sembra che tutti debbano fare gli imprenditori... ma non tutti hanno l'attitudine giusta; io sono attratto dal calcio, mi sono allenato come un pazzo per giocare, ma non sono portato".

"Sono meglio come imprenditore. Ma non tutti sanno fare impresa. E in questo si dovrebbe fare crescere la cultura dei genitori, nessuno vuole che il proprio figlio diventi operaio, eppure c'è bisogno di tutte le figure professionali".

"Alle giovani leve comunico che non devono avere paura, ci sono io e ho le spalle grosse, le cose belle si fanno insieme; ho tanti programmi per il futuro: nuove collezioni fresche ogni stagione, 10 nuovi negozi monobrand da aprire, creare reti commerciali in Cina, India e Sud America."
"Sono felice di aver creato un'azienda basata sul rispetto. Non significa che le persone non abbiano i loro problemi, ma qui possiamo permetterci di essere normali".
Niente male come esempio da seguire.
Se la metà degli imprenditori italiani pensasse ed agisse come Cucinelli, il mondo del lavoro sarebbe decisamente migliore-
Articolo tratto da: Millionaire gennaio 2010, di Silvia Messa

lunedì 24 gennaio 2011

Le chiavi del pensiero positivo


"Le chiavi del pensiero positivo" di Napoleon Hil, è uno di quei libri che non può assolutamente mancare nella biblioteca di ogni vincente.

Buona lettura, lo trovi a questo link

sabato 22 gennaio 2011

venerdì 21 gennaio 2011

Like a Virgin

A 16 anni ha lasciato la scuola per fondare una rivista.

Oggi, ha 59 anni, Richard Branson, è a capo di un'industria tra quelle di maggior successo al mondo, con oltre 360 attività.

Il segreto?

"Se avete fiducia nelle vostre capacità, riuscirete a raggiungere qualsiasi obiettivo".

Richard Branson dice: "Lavoro sodo, rischio parecchio e credo negli obiettivi. I sogni sono sempre belli, ma vanno affrontati con spirito pragmatico".

Patron di Virgin, un'industria mondiale con interessi che vanno dalla musica ai voli spaziali, è un'icona per i giovani e un modello per gli imprenditori.

Tra i suoi successi anche il titolo nobiliare di cavaliere conferitogli per i meriti in campo imprenditoriale.

Sir Richard ha costruito da solo la sua fortuna (è al 261° posto nella classifica mondiale della ricchezza), nonostante la dislessia e le origini modeste di una famiglia come tante dei sobborghi di Londra.

Alcune sue fantastiche regole:

"Non mi sono mai posto l'obiettivo di diventare ricco, se l'unico motivo è rappresentato dal denaro, penso sia meglio lasciar stare.

Ho scoperto che se mi diverto e provo piacere in ciò che faccio il denaro arriva.

Fai di ogni affare una crociata.

Cerca di non fissarti sui soldi: negli affari ci sono cose che contano più del denaro.

Lavora molto, divertiti di più.

Ama, onora e rispetta il tuo brand.

Metti le persone al primo posto.

Non imitare mai, innova.

Sii il primo sul campo.

Contratta, tutto si può negoziare.

Sii sempre onesto, non fare nulla che ti impedisca di dormire sonni tranquilli.

Credi sempre in te stesso.

Abbi il coraggio di rischiare".

Infine, Richard Branson dice:

"In Cina si dice che un viaggio di mille miglia inizia con un semplice passo. Se ci soffermiamo su tutti i rischi che possiamo incontrare lungo il viaggio, quel primo passo non le effettueremo mai. Coraggio, fate il primo passo".


Un grande, un grandissimo dei nostri tempi.

Un esempio da imitare, un esempio da seguire.



Fonte della notizia: Millionaire luglio/agosto 2010